Nel corso dell’evoluzione, la cultura e l’influenza della società hanno modificato in modo sostanziale l’espressione della biologia umana.
Siamo portati a credere che il principio della nostra esistenza e l’origine della vita, siano dei processi casuali dominati dalle leggi meccanicistiche della fisica e della chimica. Queste teorie applicate alle dinamiche biologiche non sono dimostrate e sono prive di fondamento.
Con lo stesso principio accogliamo l’inclinazione naturale alla rassegnazione, che ci induce a giustificare abitudini spesso errate, mettendo in primo piano una base genetica immutabile.
Conduciamo le nostre giornate guidati da preconcetti strutturati e cablati, convinti di non poter generare cambiamento alcuno.
Spesso restiamo “intrappolati” tutta la vita all’idea che modificare qualcosa sia impossibile, perché i nostri geni sono portati a generare un tipo di risposta.
I Geni rivestono un ruolo determinante in quanto sono i depositari dell’informazione strutturale e funzionale della cellula, ma non controllano in modo fisso e predeterminato la nostra vita.

Abbiamo sviluppato la credenza secondo la quale le caratteristiche comportamentali, alimentari e relazionali, siano il frutto di un bagaglio genetico al quale siamo inesorabilmente condannati.
Questo pensiero il più delle volte ci porta a divenire vittime dell’ereditarietà, pacificando in noi una amara rassegnazione.
Giustifichiamo un bimbo in sovrappeso, perché i genitori sono obesi, rafforzando la natura della comprensione con l’ipotesi della genetica, senza prendere in considerazione il fatto che l’incidenza delle cattive abitudini alimentari sia la causa reale del sovrappeso.
È sempre più chiara l’influenza degli stimoli derivanti dal nostro stile di vita e dallo stato emotivo sull’espressione genetica.
Secondo tale principio, nel caso del bimbo in sovrappeso, basterebbe modificare da parte dei genitori l’approccio al cibo con le conseguenti abitudini alimentari, per apportare un cambiamento sensibile.
Il cambiamento non è mai semplice e serba insidie.
Uscire dalla zona confort-abitudinaria richiede impegno, ma è necessario riconsiderare le percezioni errate per volgere verso un nuovo paradigma.
Il primo passo dovrebbe essere quello di considerare il nostro organismo come una unità pluricellulare, non una macchina ma una comunità di cellule (cinquanta trilioni) che comunicano tra di loro… che scambiano Informazione.

Ogni Cellula del nostro corpo ha una propria “coscienza”.
All’interno della Cellula avvengono costantemente una serie di processi metabolici, di scambi di informazioni, di attività biochimiche che provvedono al proprio sostentamento e la mettono in relazione con le cellule adiacenti.
Una comunità di cellule che scambiano Materia, Energia e Informazione concorrono alla formazione di un tessuto, allargando la visione formeranno una struttura o un organo.
Gli organi sono connessi tra di loro per relazioni anatomiche e funzionali. In questa ottica, l’attività, l’informazione e l’energia di una sola cellula, condiziona tutto l’organismo.
Nell’organismo il sistema nervoso e ormonale trasmettono costantemente informazioni derivanti dagli stimoli fisici, chimici e mentali. L’attività biochimica in risposta a questi segnali determina il nostro stato di salute psico-fisico.
Proviamo a pensare a cosa accade quando riceviamo una notizia spiacevole oppure a quando ci adiriamo. Inviamo dei segnali dal Sistema Nervoso Centrale che inducono la produzione di specifici Ormoni che a loro volta condizionano l’attività chimica del nostro organismo.
Una condizione di stress emotivo prolungata si traduce in una alterazione dell’equilibrio psichico che può sfociare in uno stato di malessere fisico. Questa condizione può favorire il processo iniziale di una malattia.
La biochimica del nostro organismo è influenzata costantemente dallo stato nutrizionale ed emotivo/mentale in cui versiamo.
Tale consapevolezza ci apre a scenari di interesse notevole e considera la possibilità di comprendere la natura dei “cambiamenti” sulla base delle “informazioni” che inducono una modificazione dell’espressione fisiologica.
L’uomo ha la capacità di scambiare informazioni ed energia con l’ambiente circostante. Questa caratteristica in fisica viene definita come l’espressione di un sistema aperto.
La connessione con l’ambiente che ci circonda, spesso tralasciata, è il modo con il quale siamo energeticamente connessi alla natura.
La relazione che si stabilisce con l’ambiente naturale, rappresenta uno scambio di energia con l’ecosistema. Tale fusione energetica è di vitale importanza per mantenere l’equilibrio dei nostri sistemi metabolici.

Respirare in un ambiente salubre, mangiare alimenti naturali non alterati chimicamente, abbinati in relazione al loro effetto biologico, permette di esprimere in modo ottimale le funzioni metaboliche.
Considerare il cibo in chiave bio-terapeutica, alla stregua di un farmaco, è la visione con la quale dovremmo ragionare in merito agli effetti degli alimenti.
Il principio della caloria in nutrizione è un gravissimo errore storico.
L’espressione di questa teoria stabilita nel diciannovesimo secolo è il frutto di un paradigma che incarna il concetto del materialismo.
Successivamente alla rivoluzione industriale lo studio della biologia e della biochimica ha assunto come fondamento teorie meccanicistiche, stabilendo un ordine che avesse come chiave di lettura la schematizzazione materialista applicata alle scienze biologiche e alla medicina.
Tale imbrigliamento del sistema biologico ha generato confusione e diretto il pensiero alla considerazione dell’organismo umano alla stregua di una macchina.
Non siamo macchine. Siamo governati dalle leggi della biologia, che stabiliscono una continua connessione con l’ambiente in cui viviamo.
Esiste un ordine dovuto ad un’azione cosciente, ad un’intelligenza innata, che coordina la chimica del nostro organismo e modifica le sue direttive in relazione all’informazione che riceve.
L’ambiente in cui cresciamo e le esperienze che viviamo incontrano questa intelligenza innata, da questa unione emerge il nostro stato di salute e quello dell’intero ecosistema.
Noi amiamo definirla una dinamica Biologica, una verità alla quale dovremmo fare capo per comprendere la nostra natura in connessione con l’ecosistema… In Biodinamica Veritas.
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1° Episodio: Lunedì 6 Luglio.
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