Sgarrare durante la dieta nel periodo di festa
Il Natale è appena passato e tra iconiche cartoline nel web, raffiguranti fegati e stomaci osannati in versione eroica e bilance oggetto di trincee, ci apprestiamo a gestire il tentativo di sopravvivere indenni a una infinita tornata di grandi abbuffate che terminerà dopo l’Epifania.
Sgarrare durante la dieta è il dogma che affligge chiunque, ma con l’avvento delle festività si instaura una pacificazione inconsapevole, che tende ad alleggerire il senso di colpa, per tale ragione, è necessario prestare attenzione ed evitare di vanificare i sacrifici che hanno condotto ai risultati ottenuti.
Facciamo un po’ di chiarezza sulla possibilità di concederci pasti gratificanti, consumando cibi gustosi, ma che al tempo stesso non siano impattanti sulla nostra linea.
Il pranzo di Natale, caratterizzato dall’immancabile brodo, al quale, in base alle tradizioni, verranno aggiunti svariati ingredienti: cardone con uova, frittatine, crepes e palline di carne, possiamo consumarlo senza il rischio di ingrassare, evitando che il picco glicemico non sia elevato, adottando alcune strategie:
Il sale aggiunto va eliminato, non smetteremo mai di stigmatizzare questo concetto. La motivazione è determinata dal fatto che il sodio è lo ione che facilita il trasporto del glucosio dall’intestino all’interno della circolazione ematica, pertanto, l’utilizzo del sale aumenta i livelli di glicemia con conseguente produzione eccessiva di insulina che, ricordiamolo ancora una volta, è l’unico ormone che se stimolato eccessivamente fa ingrassare.
Evitiamo il consumo di pasta farcita come tortellini o cappelletti. Questo perché all’interno della farcia, troveremo sempre quantitativi di sale aggiunto e formaggi salati oltre a glutammato. Prediligiamo pasta fresca o di grano duro (molto consigliata anche quella all’uovo), purché non vi sia sale aggiunto.
Selezioniamo accuratamente le carni per la preparazione del brodo. La nostra filosofia si armonizza con le leggi della biologia, prediligiamo il consumo di carni da allevamento biologico. L’etica sorregge anche le basi qualitative dei prodotti che portiamo a tavola.
Prepariamo le crepes utilizzando della farina integrale, senza sale aggiunto. Potremmo farcire le crepes con del parmigiano reggiano (unica fonte di sale concessa), saranno appetibili e conferiranno al piatto la giusta sapidità.
Lessiamo il cardone in acqua senza sale aggiunto. Potremmo terminare la cottura del cardone aggiungendo uova strapazzate per renderlo gustoso e consistente.
Utilizziamo la carne lessa da servire come secondo piatto. Potremmo preparare una maionese da aggiungere al lesso (dopo averlo sfilacciato).
La Dieta a Capodanno: i buoni propositi
Va inoltre ricordato che potremmo consumare cibo a sazietà, focalizzando l’attenzione sul valore energetico del nostro pasto e non sul computo calorico.
Il Cenone di Capodanno che sancisce il passaggio dal vecchio al nuovo anno, potrebbe divenire oggetto di buoni propositi, da stabilire in primis a tavola. Il piatto simbolico è da sempre lo zampone abbinato alle lenticchie. Vediamo come poter rendere salutare la preparazione di questa pietanza:
Acquistiamo lenticchie essiccate e non quelle confezionate in barattolo. I prodotti confezionati in barattolo, presentano molti conservanti, uno su tutti il sale che come abbiamo ampiamente specificato, va eliminato. Le lenticchie vanno reidratate in acqua per circa 12 ore e successivamente cotte con aggiunta di spezie. Potremmo utilizzare anche del pomodoro per conferire al piatto maggior equilibrio.
Scegliamo uno zampone di qualità. Sarebbe auspicabile reperirlo senza sale aggiunto, alcune macellerie potrebbero farlo, qualora non dovessimo trovarlo, potremmo sostituirlo con dell’arista o del filetto, altrettanto gustosi e meno impattanti a livello glicemico.
Utilizziamo una generosa quantità di olio extravergine di oliva. L’olio EVO appartiene alla categoria di grassi essenziali e ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Oltre alle caratteristiche succitate, l’olio EVO ha la funzione straordinaria di mediare l’assorbimento dei glucidi (carboidrati), pertanto aiuta a modulare la risposta glicemica.
Dolci e Alcool: concedersi lo sgarro
Per i più golosi, sarà immancabile il desiderio di consumare dolci della tradizione, panettoni e pandori saranno i protagonisti indiscussi delle nostre tavole, intermezzati da torroni di ogni genere. Il nostro suggerimento risiede sempre nell’evitare di imbattersi in tali debolezze e prediligere il consumo di pasti salubri mangiando cibo a sazietà, ma se la debolezza è più forte della volontà di essere ligi, suggeriamo la preparazione di dolci a basso impatto glicemico.
Per i nostri pazienti che hanno la possibilità di navigare nella WebApp dedicata NutriEffect, è a disposizione una copiosa gamma di dolci e gustosi biscotti da poter consumare per l’occasione. Per gli utenti che ci seguono suggeriamo di preparare dolci eliminando lo zucchero, sostituendolo con il fruttosio, che ha potere dolcificante superiore, è consigliato l’utilizzo di una porzione esigua.
Una regola da seguire sarebbe quella di non mangiare dolci dopo i pasti e di prediligerne il consumo a colazione.
Concedersi la possibilità di bere un bicchiere di vino diventa piacevole e stabilisce la giusta convivialità. Non siamo fautori del consumo massivo di alcolici, ma amiamo il nostro Terroir e tutto quello che anima il mondo enogastronomico. Prediligiamo il consumo di vino rosso che contiene molti polifenoli (antiossidanti e antinfiammatori), ricordando che non bisogna mai esagerare in quanto l’alcool è tossico per il nostro organismo.
Sebbene l’aspetto psicologico sia determinante anche per un equilibrio ormonale ottimale, il suggerimento che avanziamo è quello di non lasciarsi andare in pranzi o cene pantagrueliche e se il desiderio impellente è quello di sgarrare durante la dieta, conteniamo i danni e nei giorni seguenti ripristiniamo una condizione alimentare adeguata.
Gestire lo sgarro diviene un mezzo importante ed è frutto della consapevolezza acquisita durante il percorso NutriEffect.
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